Oggi sveglia alle 6.00, c'è molto vento. Inizio a prepararmi e dopo un po’ sono in sala mensa con zaino, scarponi e imbrago. Poco dopo arriva la colazione: un uovo fritto su una fetta di pane per toast anch'esso fritto. La mattina per ingurgitare questa roba così distante dalle mie abitudini e gusti devo realmente fare un grosso sforzo di autocontrollo e forzatura al tempo stesso. Anche queste sono le difficoltà dell'alpinismo.
Alle 7.00 siamo pronti. Il vento è rinforzato ancora, lo si vede trasportare a gran velocità polveroni di neve che quando ti investono ti colpiscono con una furia immane. Camminiamo sotto queste raffiche che ci arrivano da sinistra per cui per cercare un minimo riparo camminiamo un po’ girati a 45°. Io ho fatto una fesseria ed ho lasciato la maschera per il viso, in tenda. Me ne sono già pentito 6500 volte perché dai e dai il vento mi sta massacrando la guancia sinistra ed il naso che cerco di difendere con un buff, poca cosa. Dopo circa 2 h di salita arriviamo alla base della parete del Lothse. Da qui appare ancora più ripida ed immensa. Siamo a quota 6900 circa. Da qui inizia la lunga serie di corde fisse che ci porterebbe fino a Campo 3 prima e poi con una lunga traversata vs sinistra al colle sud e al Campo 4. Saggiamente il nostro sirdar viste le condizioni meteo ci dice che non è il caso di correre rischi inutili (congelamenti) per cui senza iniziare a salire sulle corde fisse iniziamo la discesa al Campo 2. Ora il sole è bello alto ma il vento non ha perso il suo potere letale. In un'ora circa siamo di nuovo al campo dove ci ripariamo dentro le tende ad aspettare l'ora di pranzo. Riesco anche a dormire un po’. Dopo pranzo Mingma chiede a Sam di salire un pezzo con lui, egli infatti stamattina non stava bene quindi recupera un po’ nel pomeriggio, che per noi è di relax. Questa rotazione di acclimatamento è finita, domani scenderemo al Campo Base e dovremmo aspettare l'ok per la salita.