Mi chiamo Angelo Lobina, sono un climber ed alpinista, nato a Nuoro nel luglio del 1962. Pur avendo origini in un luogo di scarsa tradizione alpinistica, la montagna è da sempre una mia grande passione. Circa 30 anni fa ho iniziato a praticare l'arrampicata in falesia ma con lo sguardo e lo spirito sempre rivolto alle grandi pareti.

Con il passare del tempo la voglia di sfida sul terreno della montagna è cresciuta sempre più, mantenendo la consapevolezza che le mie origini e la lontananza dal grande teatro di gioco delle Alpi non mi consentivano di "misurarmi" con sfide più grandi come e quanto desideravo.

Tuttavia negli anni ho compiuto diverse scalate sulle Alpi (Monte Bianco, Monte Rosa, Tre Cime di Lavaredo, Pizzo dei Tre Signori, Punta Penia Marmolada etc). Con il progetto Sardegna7Summist ho voluto mettere alla prova la mia più grande passione, misurandomi con difficoltà e sacrifici che non avrei mai pensato di affrontare. Ho deciso di andare incontro alle mille incognite che una spedizione alpinistica pone, con determinazione e forse con una buona dose di incoscienza.

Negli anni ho visto crescere a dismisura la mia sete di avventura fino a concepire "Sardegna7Summist" un ambizioso progetto, che ha come obiettivo la scalata della cima più alta in ogni continente. Sono consapevole che il progetto, oltre le enormi difficoltà tecniche, pone grossi problemi economici, non risolvibili da un singolo. Sono cosciente essere un progetto ad alto rischio di fallimento ma non provarci mi sembra molto più rischioso.
Nelle diverse spedizioni sarò solo o con chi, di volta in volta, condividendone lo spirito, vorrà condividerne una o più tappe del percorso.

Ho pensato a questo spazio web come una raccolta di appunti, racconti, aneddoti che via via saranno aggiunti. Non seguiranno necessariamente un ordine cronologico, anzi non ne seguirenno nessuno. Il filo rosso che li unirà sarà il rapporto tra la vita del sottoscritto e la dimensione "arrampicata - avventura" e più in generale il progetto.

Attraverso la condivisione di questi appunti, spero di definire i contorni della mia figura e rispondere così alla domanda "CHI SONO?".

Quando frequentavo le elementari, tra fine anni 60 e primi anni 70, le strade e le vicine campagne periferiche erano il nostro parco giochi. Si giocava e ci si divertiva con tutto ciò che il territorio ci offriva, piccoli animali ai quali si dava la caccia, pezzi di legno che diventavano le pareti di un piccolo rifugio, alberi sui quali provare a salire, rocce da scalare, insomma la scoperta del territorio circostante.
Ma la prima e vera, entusiasmante scoperta fu l'ingresso di un "cunicolo segreto" nelle campagne di Sant'Onofrio. Esso era il collegamento tra il Castello, la vicina caserma dei Carabinieri e ad un’altra casa (che credo fosse del maestro Olla). Ricordo che Paolo, Giancarlo ed io, quel giorno, ci sentimmo dei veri eroi, corteggiati da tutti gli amichetti che naturalmente ne volevano conoscere l'ingresso. Paolo era un ragazzino dal corpo esile (come me del resto), ma molto agile. Giancarlo era più alto di noi e molto, molto agile. A vederlo salire sugli alberi si restava a bocca aperta, era un mix di vigoria, agilità, forza abilità e coraggio, insomma era il nostro modello di riferimento.
Uscivamo spesso insieme ed i nostri giochi erano quasi sempre fatti di salti dai muretti, arrampicate sugli alberi etc. Ben presto allargammo i confini del nostro parco giochi. Fu così che iniziammo a frequentare Punta Fumosa che divenne teatro dei nostri giochi di arrampicata, vinceva sempre Giancarlo, il più spericolato dei tre. Sulla via del ritorno era d’obbligo la tappa alle Domus De Janas di Borbore dove, ben nascosti, si provava a "fumare" i bastoncini ricavati dalla ferula. Da Punta Fumosa, la nostra sete di scoperta, ci portò a girovagare in diversi distretti del Monte sempre a "caccia" di una roccia da scalare.